Commentario abbreviato:Matteo 9:27Versetti 27-31 In quel tempo i Giudei si aspettavano la comparsa del Messia; questi ciechi sapevano e proclamavano per le strade di Cafarnao che era venuto e che Gesù era lui. Coloro che, per la provvidenza di Dio, hanno perso la vista corporea, possono, per grazia di Dio, avere gli occhi della loro comprensione pienamente illuminati. E qualunque siano le nostre necessità e i nostri fardelli, non abbiamo bisogno di altro per rifornirci e sostenerci che di partecipare alla misericordia di nostro Signore Gesù. In Cristo c'è abbastanza per tutti. Lo seguirono gridando. Egli avrebbe messo alla prova la loro fede e ci avrebbe insegnato a pregare sempre e a non scoraggiarci, anche se la risposta non arriva subito. Seguirono Cristo e lo seguirono piangendo; ma la grande domanda è: "Credete? La natura può renderci ansiosi, ma è solo la grazia che può operare la fede. Cristo toccò i loro occhi. Egli dà la vista alle anime cieche con la forza della sua grazia e della sua parola, e pone la cura sulla loro fede. Coloro che si rivolgono a Gesù Cristo saranno trattati non secondo le loro fantasie, né secondo la loro professione, ma secondo la loro fede. Cristo a volte nascondeva i suoi miracoli, perché non voleva assecondare la presunzione prevalente tra i Giudei che il loro Messia fosse un principe temporale, dando così occasione al popolo di tentare tumulti e sedizioni. Riferimenti incrociati:Matteo 9:27Mat 11:5; 12:22; 20:30; Mar 8:22,23; 10:46; Lu 7:21; Giov 9:1-12 Dimensione testo: |